Ricordi di maggio

Stasera il suono delle campane della vicina Chiesa dei frati mi ha fatto tornare alla mente i mesi di maggio di tanti anni fa quando nel nostro paese i rosari recitati in tanti garage, case, o giardini privati erano per noi bambini il preludio della stagione estiva che stava per arrivare. Era il momento di lasciarci alle spalle i mesi bui e freddi dell’inverno dove era praticamente impossibile uscire alla sera dopo cena se non accompagnati dai genitori solo per eventi speciali ed avere l’occasione di vederci in orari “da grandi” che non fossero la mattina a scuola o nei giochi pomeridiani. Naturalmente del Rosario ci importava poco o niente. Ma i pochi minuti che riuscivamo a rubare al termine della funzione prima che i nostri genitori ci riportassero con le buone o con le cattive a casa, erano per noi un frutto proibito che aspettavamo da mesi. Un mese particolare maggio, il buio alla sera non arrivava mai, la temperatura ti invogliava a metterti le maniche corte, ci sembrava di toccare con mano le agognate vacanze estive, ma la scuola non era ancora terminata e senza il Rosario non avremmo mai potuto sperare in una libera uscita anticipata. E questo maggio del 2020, così strano e diverso per altri motivi mi fa ancora pensare al bambino di 50 anni fa che scalpitava per scendere in strada con gli amici.
Mario Cavalli